Non ho mai apprezzato molto le confidenze sui blog, che le persone amano scambiarsi con il coraggio dell’anonimato, ma per una volta ho apprezzato e trovato sincera e spontanea questa relazione che qualcuno, che ringrazio, ha voluto un giorno pubblicare.
Perché ne parlo solo oggi? Perché oggi, con la crisi che avvolge tanti settori sociali e umani, sembra attualissimo questo resoconto di una giornata all’insegna della solidarietà, della fiducia, della speranza.
Ecco qui la relazione:
“Ciao sere, come promesso eccomi qui a fare un piccolo resoconto della giornata di ieri trascorsa a Montesilvano al XVII congresso dell’Aipa.
Premetto che è stata un’esperienza bellissima, circondati da tutti quei bimbi “colorati”, è stato fantastico. Non importava da dove provenissero, se erano belli o brutti, grandi o piccoli, loro erano tutti amici e l’unico pensiero era quello di giocare e divertirsi tutti insieme. Ti si apriva veramente il cuore a guardarli.
Durante la mattinata abbiamo conosciuto molte coppie che avevano già terminato l’adozione e abbiamo avuto la possibilità di ascoltare le loro storie, le loro avventure e disavventure, e ricevere consigli importanti per quando toccherà a noi partire.
Poi nel pomeriggio il congresso si è aperto con la presentazione dell’ente con la presidente Miriam Ramello e un facente parte del consiglio di amministrazione, e poi è stata data subito la parola ai referenti della Cambogia. Purtroppo ti devo dire che non hanno detto nulla di diverso da quanto non si sapesse già. Ha raccontato un po’ la storia della Cambogia arrivando fino ai giorni nostri e sottolineando che hanno molti bambini in stato di abbandono. Sono fiduciosi in un ottimo lavoro da arte dell’ente governativo che gestisce le adozioni internazionali, e resta ferma la data del 1° aprile 2012 per la riapertura della consegna dei nuovi fascicoli. Ha inoltre detto che si impegnerà molto per soddisfare al meglio tutte le pratiche presentate dall’Aipa. Mi è sembrata una persona affidabile, a mio modesto parere, ma con un piccolo neo (almeno per me lo sarebbe) non spiaccica una parola di italiano!!!
Giusto un po’ di inglese. Con lui c’era anche la moglie che ha presentato un’orfanotrofio del paese Phnom Penh (credo fosse questo il nome ma non ne sono sicura al 100%); non è stato detto altro, anche per quanto riguarda i costi dell’adozione ha detto che l’ente governativo deve ancora decidere in merito e che quindi non si hanno ancora delle cifre certe.
Poi ha parlato la referente del Brasile, l’avv. Maria Cecilia, che noi avevamo avuto modo di conoscere al mattino; anche lei non ha aggiunto molto rispetto a quanto già si sapeva. Ha sottolineato il fatto che verosimilmente le pratiche di adozione internazionale dovrebbero un po’ velocizzarsi grazie ad una legge introdotta l’anno scorso secondo la quale i bambini non possono rimanere negli istituti per più di due anni. Questa è una bella cosa, perchè darà la possibilità a molti più bambini di entrare nel circuito internazionale. Infine hanno dato la parola ai genitori adottivi ed al racconto delle loro esperienze. E’ stato un momento molto toccante, alla fine c’era tutta la sala con le lacrime agli occhi. Il comune denominatore dei racconti ascoltati, sia del Brasile (in netta maggioranza) che degli altri stati, è stato la più completa ed efficace assistenza dell’ente. Tutti hanno raccontato di essere stati seguiti 24 ore su 24 con la massima disponibilità e pazienza e soprattutto trasparenza. Tanti i racconti dai più problematici ai più semplici, ed una cosa che mi ha aiutato molto in alcune mie paure, è stato sentire dire dalle mamme ado di non aver paura dei bambini più grandicelli, questi bambini hanno una marcia in più e hanno veramente tanto tanto amore da dare e tanto bisogno di riceverne. E questa cosa l’ho potuta verificare di persona, bambini di 9-10 anni, in Italia da solo 1 con occhi felici, sereni e con un uso della lingua italiana assolutamente perfetto.
Bella bellissima, è stata una giornata stupenda e utile; come ho detto abbiamo avuto la possibilità di parlare con la referente che ci seguirà per tutta la nostra permanenza in Brasile, ci ha parlato dei bambini che sono negli istituti, ci ha chiesto nuovamente la nostra disponibilità per quanto riguarda l’età e devo dire che ci ha dato molta speranza per i tempi di attesa secondo lei non molto lunghi. Scusa se mi sono dilungata ma devo dire che ho vissuto questa giornata con molta intensità, mi ha lasciato dentro una tale carica che potrei esplodere.
Se hai domande fai pure, magari involontariamente ho tralasciato qualche argomento che potrebbe interessarti.
Un abbraccio”
Miriam Ramello