SOCIETÀ, ECONOMIA, CULTURA, RELIGIONE NELLA REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO
La Repubblica Democratica del Congo (République Démocratique du Congo), che si estende nell’Africa centrale su 2.345.000 kmq., ha una popolazione di circa 65 milioni di abitanti, divisi in non meno di 230 tribu; i Bantu sono l’80% della popolazione; il restante 20% é costituto da popolazioni varie: sudanesi, nilotiche, pigmei. Gia colonia belga, é stato indipcndente dal 30 giugno 1960. La lingua ufficiale é il francese, ma le aree linguistiche sono quattro: lingala, swahili, tshiluba e kikkongo; al loro interno si contano oltre 400 dialetti.
L’economia della Repubblica Democratica del Congo é essenzialmente agricola, favorita dal caldo umido e dalla fertilità del suolo. Le culture principali sono quelle del cotone e del caffè, ma rilevanti sono anche quelle dello zucchero, del tabacco e del cacao; le foreste forniscono legni pregiati e caucciù. La principale industria estrattiva e quella del rame: altri importanti minerali sono l’oro, l’argento, i diamanti, lo zinco e il carbone; il commercio con Festero si svolge prevalentemente con i paesi europei.
Risulta operante presso la popolazione Congolese la credenza in due mondi distinti: quello ‘visibile’ (dei viventi) e quello ‘invisibile’ (degli antenati e dei morti). I morti però non sono scomparsi del tutto, ma partecipano alle vicende quotidiane dei vivi. Significativo é che le più importanti opere pubbliche (ad es. la costruzione di ponti o di strade) siano iniziate con la richiesta di protezione e benevolenza da parte degli antenati, ai quali vengono destinate offerte simboliche: ad es. una gallina o una capra; fondamentale é pertanto l’armonia tra il mondo dei vivi e quello dei morti, con il conseguente rispetto per i diversi aspetti della natura.
Alla nascita il neonato viene accolto con grande gioia e rispetto e trattenuto in casa per un lungo periodo. La medicina moderna, in epoca recente, é stata accettata da quasi tutta la popolazione, se pure una parte di essa ricorre ancora all’aiuto di guaritori e feticisti; spesso per cercare di ottenere la guarigione di un familiare malato si ricorre alla pratica della preghiera collettiva.
Ancora praticata la divisione del lavoro tra i sessi: la quotidiana economia domestica spetta alla donna; alla quale é affidata anche la cura dei figli, del campo e la raccolta dei frutti. All’uomo, inteso come ‘difensore’ della famiglia, spetta la lavorazione del terreno, l’impegno nella caccia e nella pesca. Nei grandi centri urbani le attività di gestione delle attività pubbliche (scuola, servizio militare e di polizia, amministrazione. ecc.) sono oggi svolte sia dagli uomini che dalle donne.
Fondamentale per la popolazione Congolese é l’accompagnamento del lavoro manuale e dei diversi momenti della vita (nascita, celebrazioni liturgiche. nozze. funerali, ecc.) con la danza ed il canto, ai quali si aggiunge la presenza della “maschera”; si ritiene che essa sia abitata dagli spiriti degli antenati, che attraverso i movimenti del danzatore rivelano il loro messaggio. Si crede che le maschere antropomorfe possano intercedere presso la divinità perché si realizzino richieste particolari, ad esempio una guarigione, una buona pesca o un buon raccolto.
La religione per la maggior parte degli abitanti é cristiana (85%), divisi in cattolici (40%), protestanti (20%), kimbanghisti (15%), nuove chiese ‘del risveglio’, di matrice protestante e provenienti dagli Stati Uniti d’America (10%), i musulmani sono circa il 9% e gli animisti il 6%.
L’aspettativa di vita é di 49 anni per le donne, di 46 per gli uomini; assai alta la mortalità infantile (circa il 13%). Particolari significati assume la morte rispetto alle diverse età: quella di un bambino é intesa come un ‘pensiero’ sulla vita perché si ritiene che ritornerà, rinascendo dalla madre o da altro parente; la morte di una persona anziana é ritenuta il ritorno alla terra degli antenati; quella di un giovane inspiegabile ed inaccettabile. Poiché si é convinti che ogni morte dipenda da qualcosa o da qualcuno si formulano spesso sospetti, che per lo piu si indirizzano a persone di famiglia od amici. Notevolissima la cura nella celebrazione dei funerali: nella notte precedente i familiari elevano lamenti e preghiere, cantano e ballano. Radicata e la speranza in una vita futura, così che al momento della sepoltura i parenti rivolgono ai defunti precedenti raccomandazioni affinche il nuovo defunto sia bene accolto.
Come si vedc si tratta di una società molto complessa e per molti aspetti contraddittoria: alla radicata ed operante forza delle tradizioni si é venuta affiancando l’accettazione di stili di vita e consuetudini derivanti dai modi della modernità; che non sempre si conciliano con il ricorso a credenze e consuetudini che si originano da culture remote, assai difficili da superare.
Mario Pepe