“COMUNICATO: Aggiornamento sulle adozioni in Cambogia (11/05/2011)
Abbiamo ricevuto in data odierna dall’Ambasciata d’Italia a Bangkok copia del messaggio del Ministero degli Affari Esteri del Regno di Cambogia in data 6 maggio 2011, inviato a tutte le missioni diplomatiche accreditate, con il quale si comunica la decisione di differire al 1° aprile 2012 l’accettazione dei nuovi dossier di adozione internazionale. Secondo quanto esplicitato nel messaggio, tale decisione delle autorità cambogiane mira a consolidare il processo di adeguamento del sistema alla nuova normativa.
La Commissione ha raccomandato a tutti gli enti di prendere immediatamente contatto con le coppie in attesa della riapertura del Paese e di verificare con loro le soluzioni alternative.”
Gentili coppie dell’A.I.P.A.,
riportiamo il comunicato della Commissione Italiana Adozioni, che segue a distanza di pochi giorni il rinvio a data da destinarsi della Conferenza Italia-Cambogia, improvvisamente rinviata da parte dello stesso Ministero Cambogiano, in vista della quale avevamo nutrito lecite speranze su una proficua attività in tempi accettabili.
Purtroppo di fronte a cause di forza maggiore non resta altro che adeguarsi, pur non accantonando l’idea che questa nuova impasse nelle adozioni internazionali possa essere felicemente ed al più presto superata anche con la collaborazione della nostra Autorità Centrale.
Ci rendiamo conto che questa situazione colpisce le coppie già in lista di attesa, ma colpisce più duramente i bambini per alcuni dei quali questo anno potrebbe risultare troppo lungo, e colpisce non ultimi gli Enti che, per scongiurare questa realtà, si sono adoperati in ogni modo anche attuando grandi progetti di Cooperazione, con il sostegno della CAI.
Naturalmente l’A.I.P.A. è pienamente disponibile ad eventuali cambi di paese, considerando però le disponibilità degli stessi riguardo alle fasce di età, agli anni di matrimonio, alle liste di attesa già presentate.
Speriamo comunque di arrivare ad ottenere tempi più ristretti attraverso le diplomazie già in opera, che ci permettano di risolvere questo nuovo problema.
La Presidente
Miriam Ramello