COMUNICATO: Esiti della missione in Cambogia. (24-03-2009)
Nei giorni dal 18 al 21 marzo 2009 una delegazione della Commissione per le adozioni internazionali si è recata a Phnom Penh dove, assistita dal rappresentate dell’Ambasciata d’Italia a Bangkok, ha incontrato il Ministro degli affari sociali, signor Ith Samheng, il Segretario di Stato con delega in materia di adozioni, signor Nim Toth, nonché, tra gli altri rappresentanti del Ministero e dell’Autorità centrale cambogiana, il Direttore generale per gli affari tecnici, signor Keo Borentr.
Hanno partecipato all’incontro anche i presidenti degli enti italiani autorizzati ad operare in Cambogia e i loro rappresentanti nel Paese.
Nel corso della missione la delegazione italiana ha altresì incontrato presso l’Ambasciata degli U.S.A. i rappresentanti diplomatici dei più importanti Paesi di accoglienza e ha confermato la volontà del Governo italiano di collaborare con le iniziative che saranno eventualmente proposte dagli altri Stati e dalle organizzazioni internazionali (UNICEF, Permanent Bureau della Conferenza de L’Aja) per sostenere la Cambogia nell’adeguamento delle proprie leggi e strutture alla Convenzione. La partecipazione a tali iniziative era già stata assicurata nei mesi scorsi direttamente al Permanent Bureau della Conferenza de L’Aja e si è in attesa di conoscere gli sviluppi operativi dei progetti.
Nel corso dei colloqui con le autorità cambogiane, l’Autorità centrale italiana ha espresso l’intendimento di mantenere aperta la collaborazione con la Cambogia anche nel campo dell’adozione internazionale, proponendo la realizzazione di un articolato progetto di cooperazione volto, tra l’altro, al reclutamento e alla formazione professionale di operatori sociali cambogiani, da impiegare negli istituti e sul territorio. Tali operatori dovranno essere indirizzati al sostegno delle famiglie in difficoltà, alla verifica sulle condizioni dei minori istituzionalizzati e alle indagini funzionali all’adozione internazionale. Il piano formativo sarà finanziato dalla Commissione e coinvolgerà, nella parte organizzativa e nella realizzazione, gli enti italiani autorizzati, i quali potranno così fin da subito affiancare gli operatori cambogiani nelle verifiche necessarie per il completamento delle 159 procedure attualmente pendenti. Le autorità cambogiane sono state altresì informate della decisione, condivisa con gli enti autorizzati, di non procedere al deposito di nuovi fascicoli finché il progetto di formazione non sarà avviato.
La proposta italiana è stata accolta con vivo interesse dalle autorità cambogiane, consapevoli della limitata disponibilità di risorse e coscienti della delicatezza del momento attuale, in cui la comunità internazionale attende che la ratifica della Convenzione de L’Aja da parte della Cambogia, avvenuta nel 2007, sia finalmente seguita dall’emanazione di una legge idonea a realizzare nel Paese un sistema pienamente rispettoso dei principi stabiliti dalla Convenzione medesima.
Va sottolineato peraltro che in questi ultimi anni l’Italia, a differenza di altri Paesi di accoglienza, ha continuato a realizzare un certo numero di adozioni internazionali in Cambogia, potendo in parte superare le difficoltà nell’effettivo accertamento dello stato di abbandono dei minori cambogiani destinati all’adozione internazionale grazie alla disponibilità, da parte degli enti italiani, di strutture articolate e professionalmente capaci di risalire alle origini dei bambini. Questo ha permesso di evitare molti dei rischi insiti nelle c.d. adozioni indipendenti, vietate dalla legge italiana ma consentite da alcuni altri Paesi di accoglienza.