una delle poche certezze che riusciamo ad avere nella, moltitudine aggrovigliata dei nostri pensieri, è che in questo beato mondo sul quale trascorriamo bene o male la nostra esistenza, le emergenze umanitarie di ogni tipo non mancano e non mancheranno mai.
Con sufficiente sicurezza si può anche pronosticare che con il passare degli anni e dei secoli, la situazione generale è soltanto destinata a peggiorare, tutto contribuisce: lo sfruttamento esagerato delle risorse naturali, destinate ad esaurirsi rendendo 1’accesso al cosiddetto benessere sempre più costoso e distante dalle popolazioni con minori possibilità; i cambiamenti del clima mondiale che rendono sempre meno ospitali per desertificazione o disastri metereologici aree sempre più vaste del pianeta e non per ultima la intelligente operosità umana, che non fa mai mancare ai Paesi più disgraziati le indispensabili guerre, utili soprattutto a togliere ogni possibilità di recupero e progresso.
In questo rassicurante quadro di certezze, come Associazione siamo fra coloro che, navigando controcorrente, tentano di fare qualcosa di diverso e anziché contribuire ai vari disastri di ogni genere, facciamo il nostro possibile per dare una mano a coloro che dalle loro disgrazie vorrebbero venirne fuori. Le nostre possibilità non sono certo così importanti come vorremmo, ma sicuramente dove ci applichiamo nel nostro piccolo e grazie all’aiuto dei nostri sostenitori, riusciamo sicuramente a fare delle buone cose, in modo proporzionale alle risorse che riusciamo a convogliare.
Inutile rielencare tutti i nostri impegni, i tanti bambini che sosteniamo nello studio e crescita, gli interventi su progetti specifici per migliorare le condizioni di vita nelle strutture di accoglienza spesso fatiscenti, il risanamento o creazione dei pozzi per l’accesso all’acqua potabile, ed altro ancora.
Attualmente senza trascurare o ridurre l’attenzione agli impegni già in corso, dobbiamo preoccuparci in modo particolare di due situazioni non nuove per noi, ma che necessitano in questo momento di un maggiore impulso risolutore: Nepal e Congo con i loro problemi che nuovamente si ripresentano maggiormente aggravati.

In Nepal siamo rappresentati dalla istituzione “Nepal Ashahaye Balghar“, una Casa di accoglienza per i tanti bambini rimasti soli o con grandi difficoltà, la guerriglia diffusa ormai da molti anni soprattutto nei remoti villaggi delle montagne, ne ha prodotti in grande quantità. Dopo un periodo di collaborazione proficua, questo Paese ha attraversato lo scorso anno una vera bufera politico-rivoluzionaria che ha fermato molte utili iniziative internazionali: un Re dispotico è dovuto scendere a patti con una ribellione ormai troppo diffusa e questo è stato un bene, ma nuovi ministri e funzionari poco preparati, forse per non fare errori, hanno sospeso molte funzioni dei loro ministeri. A fame le spese fra i tanti, anche gli istituti che accolgono bambini orfani o abbandonati, settore che giustamente richiede molta cautela, ma i già pochi istituti operativi sono stati sommersi da tanti nuovi arrivi, mentre le risorse disponibili sono state drasticamente ridotte.
Il nostro amico e collaboratore da Katmandu, il signor Basanta Rijal, direttore dell’ Istituto Ashahaye Balghar, ci scrive disperato perché non riesce più a garantire ai suoi numerosi bambini un tenore di vita sufficiente, se non lo aiutiamo noi che da tempo lo conosciamo, sembra che stia diventando un problema non soltanto mandarli a scuola, ma anche poter mangiare tutti i giorni. Abbiamo già provveduto a spedire i primi aiuti, ma purtroppo serve molto di più.
Grossi guai anche per il Congo, dei quali non si riesce a vedere la fine. Sembrava che le cose stessero migliorando, a quanto ci informa il nostro amico frate Andrea Murhabale, si potevano cominciare a vedere segnali di ripresa nella comunità di Nyantende, città di Bukavu, che da alcuni anni sosteniamo. Per anni sono stati al centro delle azioni di guerriglia e bande armate che in nome di ideali arruffati ed interessi economici precisi (sfruttamento delle risorse), tante distruzioni e lutti hanno provocato. Senza più poste, banche, scuole, con una sanità molto precaria ed approssimata, si ricomincia comunque a ricostruire qualcosa, con orgoglio possiamo vantarci del nostro progetto: “Cento bambini a scuola” che procede a gonfie vele grazie anche all’impegno di insegnanti ed allievi di due licei della città di Martina Franca, in Puglia, che hanno adottato questo progetto con grande impegno.
Notizie di questi ultimi tempi, ed Ancora nel nord-ovest del Paese, regione dei grandi laghi, non lontano dalla comunità di Nyantende, notizia agenzia AGI/Reuters del 13/11/07 migliaia di civili in fuga in seguito all’attacco sferrato all’alba da miliziani Tutsi contro il campo profughi di Mugunga a dieci chilometri dalla città di Goma. Il comandante dei Tutsi, Laurent Kunda, è accusato di crimini contro l’umanità. I poveri civili si nascondono nelle foreste. 17 novembre, liberati dopo molte trattative ben 232 bambini soldati arruolati a forza dai ribelli chiamati Mai Mai. Molti di loro hanno meno di 14 anni, ma quanti ancora portano le armi? Forse migliaia. Le autorità del Congo e del Ruanda si impegnano a fermare il passaggio delle armi usate dai guerriglieri delle varie bande, contemporaneamente però, i due paesi si accusano anche di sostenere a vicenda i rispettivi gruppi ribelli, si può pensare ad una fine dei guai per le povere popolazioni? Certo che No! Infatti è allarme COLERA! Nei grandi campi profughi sono già centinaia i casi segnalati, le popolazioni in fuga diffondono 1′ epidemia, circa 400.000 persone hanno lasciato il luogo di origine. Le autorità provvedono in modo eccezionale: hanno fatto distribuire sapone a 20.000 persone. Sembra uno scherzo, invece è molto utile.
Ma adesso basta con questo genere di notizie altrimenti riempiamo un intero libro, cosa possiamo proporre noi per dare un poco di sollievo a tanti guai? Non possiamo certo occuparci delle grandi masse di popoli interi in fuga, tanto non ci riesce nessuno, nemmeno le più grandi organizzazioni umanitarie, meglio concentrarci a proteggere il lavoro già fatto, creando delle oasi di vita decente, che siano di esempio per chi crede soltanto nell’uso della violenza. Abbiamo deciso una raccolta straordinaria aperta a tutti, reperire risorse per provvedere alle maggiori e più urgenti necessità. Per il Nepal l’aiuto è fare in modo che i bambini dell’ istituto possano sedersi a tavola con qualcosa da mangiare davanti, quindi spedire subito aiuti economici sufficienti per superare la crisi, e sperando che sia crisi passeggera in modo da tornare quanto prima alla normalità, una normalità che andrà comunque sempre sostenuta ma non in stato emergenza. Per il Congo, siamo sempre comunque dell’idea che la cosa più necessaria è di contrastare l’ignoranza e la disorganizzazione imperanti, continuando nell’opera ed ampliando il programma del “Cento bambini a scuola”, evitando che i minori, nella illusione di facile gloria e guadagni, finiscano adescati come bambini soldato con vero compenso di morte facile.
Abbiamo anche iniziato un programma di accesso alla università per gli studenti più grandi, questo per seminare una classe dirigente più preparata, matura, e con ideali diversi dalla conquista prepotente delle cose altrui. Vi sembra poco? Per chi volesse verificare la buona applicazione dei nostri impegni, invitiamo i più avventurosi a recarsi sul posto per constatare di persona, qualcuno lo ha fatto. Padre Andrea in Congo o il signor Basanta Rijal in Nepal vi accoglieranno con grande gioia.
Abbiamo pensato anche ad un riconoscimento tangibile per i sostenitori che ci aiuteranno nei progetti: da qualche tempo stiamo attivando un mercatino solidale con articoli vari di artigianato attentamente selezionati, provengono soprattutto da India e Nepal, confezionati da abili artigiani nelle regioni più povere di questi Paesi. Abbiamo deciso di fare un omaggio di alcuni di questi prodotti alle persone che faranno una offerta in aiuto alle situazioni esposte. Non abbiamo tariffe, però abbiamo dei costi di spedizione, faremo in modo che tutti coloro che invieranno una offerta dai cinquanta Euro ed oltre, abbiano qualcosa di grazioso, considerando che il fine è di raccogliere contributi per i nostri progetti, destineremo all’omaggio una percentuale di quanto sarà donato. Ricordo che quanto offerto sia per questi progetti come per tutte le altre iniziative dell’ AIPA, può essere portato interamente in deduzione dalla prossima dichiarazione dei redditi, invieremo a tutti a tempo debito la necessaria certificazione.
Per coloro che vogliono interessarsi al mercatino solidale, ricco di una vasta gamma di articoli veramente graziosi, fatti a mano e giustamente compensati agli artigiani che li producono, qui troverete rappresentati centinaia di articoli utili, economici ed adattissimi per le prossime festività. Il ricavato sarà sempre destinato ai nostri progetti
Iniziative di solidarietà internazionale |
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INDIA | |
Borse di studio per Istituto Sisu Bhavan | € 1.600,00 |
Borse di studio per Istituto Children’s Home | € 3.000,00 |
Borse di studio per Congregazione Sisters of St. Ann’s | € 17.670,00 |
Borse di studio per la Society of Sisters of St. Ann‘s | € 7.004,00 |
Sostegno alle famiglie in difficoltà presso l’Istituto Preet Mandir | € 500,00 |
BRASILE | |
Borse di studio per il Centro Social Nadu Virginia | € 3.500,00 |
Borse di studio per l’associazione Lar de Ismael | € 3.500,00 |
Borse di studio per l’associazione Rojo de Sol | € 1.500,00 |
CONGO | |
Borse di studio per l’Istituto scolastico gestito da Padre André | € 8.000,00 |
MESSICO | |
Sostegno all’Istituto “Missionarie del catechismo rurale” | € 6.500,00 |
NEPAL | |
Cooperazione e borse di studio per i bambini di vari istituti | € 2.500,00 |
Miriam e Mario Ramello