Progetto “Acqua limpida”

la “Telamonia dimiditiata”

Da molti anni ormai l’A.I.P.A. affronta in India il problema dell’acqua dei pozzi, che viene comunemente usata nelle campagne, nei piccoli centri e in molti istituti. E da questo, con un’idea del nostro Mario, nacque il progetto denominato “Acqua Limpida”, attraverso il quale si sono potuti installare depuratori in istituti che ogni anni subivano epidemie di infezioni intestinali unite a punture di insetti altrettanto gravi.

Oggi è stato esattamente evidenziato  un piccolo ragno, che appunto vive presso le acque stagnanti, sporche, fangose, e spesso nei locali da bagno dove si usa quest’acqua, la “Telamonia dimiditiata”, la cui puntura estremamente tossica, manifesta i suoi effetti solo dopo alcuni giorni, con  rigonfiamento abnorme della parte che è stata punta, ed un progressivo aggravarsi che conduce alla morte.
Queste notizie hanno riportato all’urgenza di potenziare questo progetto che forse era stato momentaneamente trascurato per dare il posto ad emergenze che risultavano più gravi, e quindi si riapre la raccolta di fondi che saranno destinati a tale scopo.
La puntura della “Telamonia dimiditiata”
E’ importante nominare con chiarezza la motivazione 

Acqua limpida
sul c/c postale n. 60702008
intestato
A.I.P.A Associazione Italiana Pro Adozioni
V. Francesco Duodo ,10 00136 Roma

 

La locandina del fornitore dei potabilizzatori è quella originale del 2001

Con questo nome qualche anno fa, abbiamo promosso e sostenuto una raccolta per realizzare potabilizzatori di acqua in alcuni istituti dove si erano verificati fenomeni di avvelenamento collettivo, dovuti all’uso di acqua inquinata.  Allora si ammalarono praticamente tutti i bambini ed alcuni collaboratori dell’ istituto St. Christina Home, in Kerala, uno dei bambini non ce l’ha fatta, è deceduto. Siamo intervenuti abbastanza rapidamente dopo aver conosciuto l’accaduto, dotando l’istituto di un potabilizzatore che consente tuttora di avere acqua potabile almeno per bere. In questa circostanza la risposta dei nostri sostenitori fu pronta e generosa, questo ci permise di ampliare lo intervento anche ad altre due strutture che avevano lo stesso problema.
Senza aspettare l’emergenza, con le tragiche conseguenze che comporta, abbiamo ancora di recente proposto nuovamente una raccolta e sempre con il nome beneaugurante di “Acqua limpida”, per poter proseguire nella prevenzione di questo triste fenomeno. La risposta dei nostri sostenitori però, non è stata ugualmente positiva, non è strano, ci troviamo in un periodo nel quale sono veramente troppi coloro che chiedono contributi di ogni genere, molti non si capisce bene neppure da dove hanno origine e quali garanzie possono dare, le persone prudenti per evitare di essere raggirate non fanno altro che astenersi da tanto chiasso buonista e questo ha comportato una notevole riduzione dei contributi raccolti per qualsiasi progetto proponiamo.
Adesso però una lettera che ci arriva dall’India, da un altro Istituto, il St Joseph Children’s Home di Kummannoor. che ospita numerose bambine delle quali ci occupiamo, ci scuote dalla monotonia, ancora un appello drammatico: il nostro amico Frate Kuriakose Pangottil, si scusa di non avere scritto prima perché tutte le bambine e molti collaboratori sono stati molto male, quindi non ha avuto tempo di preparare il necessario. Ma caro Padre Kuriakose, vorrei dirgli, perché non ci hai detto prima che state bevendo acqua sporca? E’ vero che siete abituati, noi saremmo morti tutti da tempo, ma siete sempre al rischio di fare l’ultima sorsata! Per questo rilanciamo il progetto per potabilizzare questa acqua benedetta, non ci vogliono grandi cifre se ci limitiamo all’acqua da bere, ma è pur sempre una bella spesa e 1′ aiuto di tutti noi sostenitori è necessario!
Pure con la consapevolezza che stiamo “sempre a chiedere soldi” come qualcuno ci ha fatto notare, noi stiamo qui per promuovere cooperazione ed i soldi necessari non piovono dal ciclo, dobbiamo quindi fare affidamento sulle vostre offerte per venire incontro alle necessità urgenti di chi non ha certo bisogno, beati loro, di pensare a quanto verrà a costare il cenone di Natale, tanto non ci sarà nessun cenone, ma affrontano la vita con la consapevolezza che ogni giorno che passa sono pericoli superati e domani si vedrà.