Nelle molteplici e frenetiche attività della mia professione, nei diversi ruoli che la vita mi ha dato: madre, nonna, oggi purtroppo anche vedova, ma anche responsabile e mamma moralmente di tante centinaia di bambini, improvvisamente, non ricordo come, mi è venuta tra le mani questa piccola foto. E’ una foto vecchia di qualche anno, ci sono dentro io, col viso stanco ed i capelli in disordine, come in ogni lungo viaggio che si rispetti, e queste due piccole bimbe che fiduciose si appoggiano a me. Ma quanta serenità ricordo di quel magico momento! Sapevo che già due famiglie attendevano le bambine, non c’erano più ostacoli per loro se non la burocrazia che doveva concludere il lungo iter della loro adozione! Infatti ora esse sono più grandi e felicemente inserite nelle nostre meravigliose famiglie italiane.
Non è veramente trascorso molto tempo da allora, ma quante cose sono cambiate!
Oggi non potrei più essere così serena nei loro riguardi, perché oggi altri valori si sono aggiunti nella scala delle priorità dei diritti dei bambini. Non che queste priorità non siano sacrosante, ma bisogna chiedersi se esse saranno veramente rispettate nell’interesse dei minori, oppure osannate in nome di una falsa dignità dei popoli che vogliono dimostrare qualcosa a qualunque prezzo. Infatti le convenzioni sui diritti dei bambini ci insegnano che il primo diritto del minore è di restare nella sua famiglia di origine, o presso un’altra famiglia del suo paese di origine. Non posso dimenticare quell’istituto che non concede nulla all’adozione internazionale fin quando i bambini non abbiano compiuto 5 anni, perché fino a quell’età è sempre possibile che una famiglia locale ne faccia richiesta, non importa se più della metà di quei bambini non sarà richiesta da nessuno, però si è fieri di avergliene data l’opportunità, che importa se questa mancata opportunità è costata loro 5 anni di orfanotrofio, con tutte le carenze e le manchevolezze che esso comporta!
E mi chiedo con ansia come in qualche paese che è praticamente privo o scarso di servizi sociali, si potrà controllare come andrà a finire il reinserimento familiare di un bambino a suo tempo sottratto alla famiglia a causa di maltrattamenti o addirittura abusi di ogni genere. I suoi familiari naturali saranno veramente rinsaviti?
Com’ero tranquilla quando un bambino che da anni non riceveva visite o attenzioni di nessun genere, veniva abbinato ad una delle nostre famiglie, naturalmente dopo che esse avevano completato un’accurata preparazione e dimostrato in mille modi di essere i genitori giusti per lui!
Sono sicura che le decisioni internazionali sono prese guardando lontano verso situazioni future, peccato però che quei bimbi che aspettano negli istituti hanno bisogno della mamma purtroppo fin da oggi!
Miriam Ramello