Anche quest’anno le famiglie adottive, non necessariamente tutte A.I.P.A, hanno portato le loro esperienze in favore delle giovani coppie che iniziano il loro percorso alla genitorialità attraverso l’adozione di un figlio che viene da lontano.
Significativa è stata l’esperienza di coloro che non hanno avuto l’assistenza di un Ente negli anni precedenti il 2000, è stato riferito di come spesso si sono trovate coinvolte in giri di speculazioni ed interessi illeciti, senza assistenza e protezione.
Altrettanto significativa è stata l’esperienza riportata da alcune insegnanti che hanno aperto il tema sull’inserimento scolastico, sottolineando come non bisogna avere fretta nel recuperare gli anni perduti, ma è necessario dare al minore il tempi di percorrere le tappe mancanti nella sua pur breve esistenza perché sia poi veramente alla pari con gli altri.
DALLA SEDE DI SARDEGNA
Nel bellissimo paese di Perdasdefogu, presso i locali dell’antico palazzo comunale, dove ha felicemente sede l’A.I.P.A. Sardegna, diretta e guidata dalla nostra impagabile Elisa, si è tenuto il periodico incontro tra le famiglie che hanno adottato e le famiglie in attesa di adozione, per uno scambio di esperienze dalle quali emerge la sensazione che i problemi che spesso si incontrano siano esclusivi dei propri figli, ed invece è importante arrivare a scoprire che molti comportamenti, atteggiamenti o abitudini, siano più comuni di quanto si possa immaginare ed è importante confrontare con le altre famiglie gli stili educativi adottati o le piccole curiosità o aneddoti del modo di comportarsi dei propri figli.
Erano anche presenti coppie che hanno adottato qualche anno fa, quando ancora l’Italia non aveva aderito alla Convenzione dell’Aja e non era obbligatorio affidarsi ad un Ente Autorizzato. Queste hanno parlato della loro esperienza spesso segnata da episodi di speculazione economica o guadagno improprio, ciò ha permesso utili meditazioni e costruttivi confronti.
Miriam Ramello