L’albero delle famiglie

Nell’arco di età che va dai sei agli undici anni, i bambini comprendono sempre più chiaramente che “adottato” significa essere nato da una coppia di genitori ed essere, in un secondo momento, allevato da un’altra coppia con immenso amore. Sull’albero genealogico, allora, come si fa a rappresentare questo tipo di famiglia? Chi bisogna collocare sui rami: i genitori biologici o quelli adottivi?
E se un alunno è stato in affidamento presso ancora un’altra famiglia?
In quale conto lo deve tenere? I bambini che hanno trascorso alcuni anni in istituto, possono o no rappresentare le persone con le quali sono vissuti in quel periodo?

Le RADICI del nostro albero non sono visibili ma vincolano l’albero al terreno, infatti i genitori biologici hanno fornito il bambino di un patrimonio genetico che farà sempre parte di lui.

L’istituto rappresenta il TRONCO che lo ha protetto e aiutato a crescere per un po’ di tempo. La famiglia adottiva invece sarà la CHIOMA dell’albero. Così il bambino si troverà, nella sua classe, a suo agio e parlerà spontaneamente di tutte le tappe della sua vicenda esistenziale.

MARIA LUISA CHIARALUCE,  MEDIATORE CULTURALE