Nelle notizie del post-adozione troviamo questa

Lettera di Paolo e Mariantonietta

Irina col suo bob

“Il percorso adottivo continua, avvolto da una tranquillità e normalità disarmanti, quasi surreali. Ma che fine hanno fatto tutte quelle problematiche, interrogativi e timori che affollavano le nostre menti, per lo più durante i primi mesi?
Per grazia di Dio sono rimaste confinate lì, nelle nostre menti.
La realtà è tutta un’altra cosa, E’ come se Alin avesse sempre vissuto con noi, fin dal principio. La prova ci viene fornita dalle manifestazioni di affetto che giornalmente ci regala e ci auguriamo vivamente che questo status di grazia continui e migliori sempre di più nel tempo.
La prima festività natalizia trascorsa insieme è stata bellissima e densa di eventi positivi. Tutti insieme abbiamo addobbato l’albero almeno un mese prima ed Alin ha realizzato un piccolo presepe in un cesto di vimini che abbiamo ribattezzato “itinerante” perché lo portava con sé in ogni stanza della casa. In piedi su una sedia approfittava di ogni occasione per recitare la poesia imparata a memoria per l’occasione.
…….Le maestre dicono che il suo profitto scolastico rientra nella media, per noi, invece è sorprendente. In poco più di sei mesi ha imparato tantissimo: parla in italiano fluentemente ed arricchisce giornalmente il suo vocabolario… La matematica è la sua materia preferita… ecc.”

Questa è una lettera tra le moltissime, e io mi chiedo: perché tante paure nel chiedere l’adozione di bimbi un po’ più grandi?