SISSI E GABY
Sissi era una bambina piccolina che viveva in un paese lontano lontano, all’altro capo del mondo; questo paese era formato di tante piccole case abitate da gente semplice e allegra ed era circondato da bellissimi boschi e foreste ed i suoi abitanti erano sereni nelle loro occupazioni quotidiane. La famiglia di Sissi era come tante altre e quando era nata la bambina l’avevano chiamata con quel nome che nella lingua del luogo significa “Speranza”. Negli altri paesi del mondo dicevano che la gente di quei posti aveva la pelle di un altro colore. -Che colore?- chiederete voi, ma questo dettaglio non ha importanza, comunque dicevano che era di un’altro colore.
Forse fu questo il motivo, o forse qualche altro insieme, in quel posto così tranquillo si svegliò un mostro orribile chiamato Guerra e così tutto cambiò improvvisamente, tutti fuggivano, e molti morivano e quando questa bufera cessò la piccola Sissi si ritrovò sola.
Ma ecco che in quella desolazione, un vecchietto che camminava con l’aiuto di un bastoncino vide la piccolina in lacrime, la prese con sé e la portò nella sua casa; ma il pover’uomo era tanto vecchio e tanto povero che viveva di carità, e faceva del suo meglio per nutrire la bambina, e accendeva grandi fuochi per ripararla dal freddo.
Nelle lunghe ore in cui egli usciva di casa in cerca di cibo, Sissi restava sola e per vincere la solitudine faceva una cosa semplicissima: parlava con il suo angelo custode, quello che hanno tutti i bambini, gli raccontava le pene del suo cuoricino e gli aveva perfino messo un nome, lo chiamava Gaby, e lui le faceva venire alla mente tanti piccoli giochi che la facevano ridere, e così lei aspettava senza paura il ritorno dell’omino col bastoncino, che sempre aveva nelle tasche del suo mantello qualcosa per lei.
Ma ahimè, il pover’uomo era ormai giunto alla fine della sua lunga vita, e un giorno chiuse gli occhi per non riaprirli più.
Da quel giorno cominciarono per la piccola Sissi giorni tanto tristi e notti piene di freddo e di paura, i suoi abitini diventavano sempre più laceri, ed i suoi occhi sempre più tristi e nessun gioco del suo angelo riusciva mai a farla sorridere. A questo punto l’angelo custode seppe che se non faceva qualcosa lui, nessuno avrebbe aiutato la sua piccola amica e quindi prese la decisione di partire, la salutò, le promise di tornare presto, e aperte le sue grandi ali iniziò un viaggio intorno al mondo deciso a trovare quello che ci voleva per la sua Sissi.
E volava, volava, e vedeva tanti luoghi dove le persone erano allegre e spensierate e vivevano comodamente in grandi case riscaldate e piene di comodità, e i bambini crescevano sani e robusti e i genitori li coprivano di premure; egli desiderava tanto che la sua Sissi potesse vivere come quei bambini, ma non sapeva come fare perché ovunque andasse, nessuno si accorgeva di lui; forse a causa del fatto che, come tutti sanno, gli angeli custodi sono fatti di luce, e quindi invisibili, e questo rendeva molto difficile che qualcuno lo aiutasse a risolvere il suo problema; ma egli era ben deciso a proseguire e quindi volava da un posto all’altro entrando in tutte le case senza sosta. Finalmente giunse in una casa dove c’erano due genitori con due bei bambini che formavano una famiglia felice.
Questi genitori spesso chiedevano agli angeli custodi dei loro bambini di proteggerli contro i pericoli che sempre si incontrano nella vita, e per questo motivo si erano abituati a capire il linguaggio degli angeli, così quando l’angelo Gaby parlò essi lo sentirono subito; capirono così che la piccola Sissi aveva bisogno di loro, e del resto sì, si resero conto che anche loro avevano bisogno di lei e che non avrebbero più potuto vivere se non fosse diventata la loro figliola, perché è certo che si diventa figlioli prima di tutto nel cuore dei propri genitori.
Così l’angelo Gaby divenne la loro guida e insegnò loro la strada per arrivare fino alla bambina, e vi assicuro che non è facile, anche in quest’epoca dove tutto sembra possibile, raggiungere un figlio lontano, perché bisogna attraversare un luogo pieno di mille difficoltà e pericoli chiamato Burocrazia, ma i genitori erano ben decisi, e poi avevano l’aiuto dell’angelo.
Intanto Sissi non aveva più vicino neanche l’angelo e si trovava proprio in un bel guaio, tutti i giorni scrutava il cielo nella speranza, che non l’abbandonava mai, che il suo amico tornasse, e tutte le sere rientrava nella casetta con un po’ di tristezza in più nel cuore.
Infine delle persone si accorsero di lei e decisero che una bambina così piccola non poteva restare così sola, quindi la presero e la portarono in una grande casa dove c’erano rinchiusi tanti altri bambini, tutti con gli occhi tristi come i suoi, e qui lei seguitava ad aspettare l’angelo scrutando tutti i giorni dalla finestra.
Finalmente una mattina, svegliandosi, sentì un insolito rumore, corse a guardare fuori, e vide scendere dal cielo due grandi ali e il suo cuoricino prese a battere fortemente nella speranza che fosse il suo amico, ma, che strano, queste ali così grandi e così rumorose erano di acciaio, perché erano le ali di un aereo.
L’aereo scese giù ed ella, con gli altri bambini, poté salire, e dentro c’era l’angelo Gaby che le teneva il posto accanto a dei signori e le disse che aveva trovato la sua mamma. La piccola Sissi quasi non capiva più nulla e non riusciva neanche a parlare.
Quando l’aereo scese di nuovo a terra, si fermò, i suoi genitori la presero in braccio e la portarono nella loro casa dove c’erano i suoi fratellini, la sua cameretta con le bamboline, e la mamma la mise nel lettino e cominciò a cullarla dolcemente. Solo allora la piccina cominciò a sentirsi più tranquilla, e mentre i suoi occhi si chiudevano in un sonno sereno, le sue braccine si strinsero al collo della mamma e un grande sorriso di gioia le illuminò il viso.
Da quel giorno Sissi visse felice nella sua casa e crescendo dimenticò le sue avventure passate, e, lo credereste? la sua pelle che come ricorderete era di un’altro colore, divenne esattamente del colore di quella dei suoi genitori, – che colore?- chiederete voi, non ha importanza, ma divenne proprio dello stesso colore.
Questa è una favola moderna che vi racconta una storia vera perché i bambini la possano conoscere, e a volte, non si sa mai, anche dei genitori che non la sanno, perché qualche volta ci sono degli angeli custodi che non riescono a farsi sentire, e allora bisogna aiutarli.
(Miriam Ramello)