Una lettera

Da Cellole (CE), arriva questa lettera:
“Con un po’ di ritardo invio le seguenti notizie. Il ritardo è stato a causa di impegni e di riordino delle cose della vita, che non mi hanno dato tregua. Da quando siamo rientrati dall’adozione in Brasile, ora comincio a organizzarmi. Come prima notizia il nostro bambino di 9 anni e sei mesi circa sta bene. Dalla fotografia si può notare la serenità che vive. La permanenza in Brasile è stata buona. Tutte le persone ci hanno amato e noi in cambio teniamo un ricordo che non potrà essere dimenticato. Anche le persone non interessate all’adozione ma che ci hanno conosciuto, ci sono state vicine e noi abbiamo ricambiato con affetto. Per ciò che riguarda l’aspetto legale dell’adozione, colloqui con psicologi, ecc., potete averne conferma dalla copia della sentenza e valutarne il valore.
Il bambino fin dalla prima sera che è stato con noi, non è stato bene: tosse, febbre alta e vomito, lo hanno accompagnato per molti giorni. Per me e mia moglie è iniziato un periodo all’insegna del sacrificio. Avevamo sognato di trascorrere i primi giorni con la gioia di un bambino fra le braccia, invece lo abbiamo stretto fra le braccia con tutta la sua sofferenza. La notte non si dormiva, vomitava anche un paio di volte al giorno e la tosse non lo lasciava mai. Con l’aiuto dell’avvocato abbiamo girato tutti i medici e le medicine per una serie di cure. Ma col passare del tempo, e con fasi alterne sulla salute, con grave ansia perchè il bambino ci respingeva, si è infine arrivati ad una unione familiare. Dopo molti giorni ha cominciato a chiamarmi PAPA’. Finalmente si è avviato un periodo di convivenza più consono al nostro desiderio di formare una famiglia.
Ora siamo a casa, Francesco è il beniamino di tutta la famiglia e della nostra società. Frequenta la scuola calcio di Cellole, frequenta anche una palestra di tecniche orientali, inoltre frequenta il coro della nostra parrocchia dove io suono l’organo ed è molto amato da tutti. Sta frequentando regolarmente la scuola elementare e, malgrado il disagio della lingua, che non conosce ancora bene, sta facendo molti progressi. Naturalmente il poter raccontare tutti i fatti positivi e negativi della sua vita sarebbe lungo. Preferisco terminare con la semplice e più importante notizia che il bambino è felice ed ha voglia di stare con noi.
Affettuosamente parlando, vi abbracciamo tutti e tre.

Domenico, Anna e Francesco”

Che cos’ha questa lettera di speciale? E’ speciale questa famiglia, essi, infatti, hanno accettato l’adozione di un bambino di nove anni che non aveva mai parlato e non aveva mai dato la possibilità di essere inserito in una scuola del suo paese. E questo è un vero miracolo di amore! Oggi Francesco parla, addirittura canta! E’ un bel bambino, va bene a scuola, ed è felice nella sua casa come può esserlo un pesciolino nell’acqua!