Finalmente il “Centro Materno” di Covasna è una realtà

Abbiamo tanto parlato di COOPERAZIONE INTERNAZIONALE, e abbiamo anche molto lavorato per reaìizzare questo progetto che è anche previsto dalle CONVENZIONI INTERNAZIONALI riguardanti i diritti dei bambini, il progetto cioè di arrivare a porgere una mano amica e solidale a quanti più possibile minori, anche al di fuori dell’adozione internazionale, che è una grande istituzione, e si applica  in favore dì minori che hanno ormai conosciuto la realtà dell’abbandono. Ma un’altro progetto era da sempre presente nei nostri programmi, pur se di più difficile realizzazione, era il progetto di PREVENZIONE DELL’ABBANDONO; lì dove la prevenzione è ancora possibile, dove cioè l’abbandono è causato da forza maggiore, e dove la madre, se aiutata, preferisce combattere accanto al suo bambino.
Quante saranno le famiglie che, avendo adottato uno splendido bambino (tutte dichiarano che il loro è uno splendido bambino!) si saranno chieste, tra mamma e papà, nel segreto della loro camera, come ha potuto QUELLA DONNA separarsi da LUI?. Ebbene, è proprio pensando a QUELLE DONNE che è nato il progetto del centro materno, perchè i motivi dell’abbandono sono tanti, non sono sempre frutto di colpe o leggerezze, anzi, quasi mai.
Forse non tutti sanno che in alcune situazioni le mamme sono obbigate a privarsi dei loro piccoli, vediamo l’esempio più eclatante in alcuni paesi dove l’autorità paterna del capofamiglia è indiscutibile, e quando si parla di capofamiglia non si intende il padre del nascituro, ma spesso il capoclan, dove molti membri vivono sotto lo stesso tetto ed hanno gli stessi mezzi di sussistenza, e la nascita di una figlia femmina, spesso la seconda e sempre la terza, pesa come una maledizione su tutti, e la mamma sfortunata è costretta a lasciare la piccola o andarsene lei stessa.
Possiamo pensare anche a posti più vicini a noi, dove la donna che non ha un marito o un padre che l’assiste, dove ci sono già molti bambini, dove nasce un bimbo talmente sottopeso da avere bisogno di cure speciali che nessuno potrà dargli, lì sono le cause dell’abbandono, e tante altre possono essere da non poter neanche elencarle tutte.
Ma c’è una condizione anche molto frequente di donne che se avranno la possibilità di tenere con se’ il loro bambino, perché qualcuno le avrà aiutate , trovando per loro un lavoro, prendendosi cura del bambino mentre la mamma lavora, ebbene queste donne saranno molto felici dì potersi occupare dei loro bambini come tutte le mamme del mondo; ed è per queste mamme che è stato possibile realizzare , il primo da parte dell’ A.I.P.A, IL CENTRO MATERNO DI COVASNA, piccola città della Romania, situata in una zona montagnosa dove il freddo è il primo nemico. Questo centro che dispone di accoglienti camerette e fin dai primi giorni è stato una salvezza per alcune govani mamme e del quale possiamo vedere attraverso questo piccolo servizio fotografico:

Foto n.1: La Presidente dell'associazione A.I.P.A di Roma, signora Miriam Ramello, e la Presidente della Fondazione "CUORE" di Bucarest, signora Ecaterina Cocosel, tagliano insieme il nastro all'inaugurazione della "CASA MATERNA DI COVASNA" A circa 350 Km. Da Bucarest e a circa 2.000 metri di altitudine.

una delle camerette
una mamma con i suoi bambini
un'altra cameretta
altri piccoli ospiti

Potete inviare al  c/c Postale n.60702008 intestato A.I.P.A Associazione Italiana pro Adozioni, via Francesco Duodo, 10 Roma, specificando chiaramente sulla causale del versamento:
Per il Centro Materno di Covasna“, o “Per la bimba di Covasna“.
Tutto sarà utile, il tanto e il poco, purché non ci lasciate soli in quest’impresa che una volta creata, ha bisogno di stare in piedi. Pensateci, anche diecimila lire ciscuno possono formare una somma tanto utile quanto indispensabile.

(Miriam Ramello)