Due donne, due storie

Giovanna è una donna molto semplice, di quella semplicità tutta cuore; quando viene all’A.I.P.A. gli operatori si chiedono se sono sufficiente il cuore e la buona volontà per allevare un figlio con tulle le situazioni particolari che si possono presentare, siamo sempre tutti impegnati alla preparazione di buoni genitori, e sembra che le selezioni, gli incontri, il nostro mettere in guardia contro le difficoltà, non siano mai abbastanza.

Gli stessi magistrati si esibiscono ora in specifiche richieste di un minore nato non dopo il… non prima di… tanto da farci incontrare coppie meravigliose che però possono aspirare ad un figlio nato nell’arco compreso fra tre o quattro mesi, non oltre; spesso sono coniugi che potrebbero tranquillamente allevare anche bambini nati in date del tutto differenti, ma, si sa, la prudenza non é mai troppa… Giovanna non si è posta tanti problemi, la sua idoneità non dava istruzioni del genere… é venuta da noi e ha detto: Aiutatemi ad avere un figlio. Non si è posta problemi di preferenze, non ha insistito per ottenere questa o quella rassicurazione; il suo desiderio era di avere un figlio.

Ebbene abbiamo superato i dubbi iniziali, e Giovanna ha avuto un figlio, un bel maschietto grandicello.

Quando Giovanna ha incontrato per la prima volta il suo bambino si è inginocchiate, ha ringraziato Dio, e piangendo ha detto: “Non lo merito, è troppo bello per me”.

Giovanna e suo marito vivono ora felici con il loro bambino, si amano tutti tanto, i problemi li hanno lasciati fuori dalla porta di casa, il bambino è felice, affronterà i suoi problemi uno alla volta quando ci saranno, sorretto dal grande amore dei suoi genitori.

Eliana non è una donna semplice, è laureata ed è una ricercatrice, non ha detto datemi un figlio, ha detto vogliamo un bambino il marito è un medico e dichiara che data la sua professione non potrebbe mai accettare un bambino con problemi di salute, non sono neanche tanto giovani, ma per loro sarebbe un handicap che il bambino avesse già tre anni al momento dell’assegnazione, e via a sviscerare tutti gli inconvenienti che si potrebbero presentare con un figlio adottivo.

Non sapremo mai cosa direbbe Eliana se incontrasse suo figlio, perché noi non abbiamo il coraggio di accompagnarla su quel percorso, ci rendiamo però conto una volta di più che l’amore che viene dai cuore è un dono insostituibile e che nessuna preparazione potrà mai fame supplenza.

Problemi di inserimento? Come affrontarli?

Così mi dice una mamma: “ Il bambino, o i bambini, debbono essere convinti del loro valore, e debbono loro per primi essere convinti della loro dignità di persone. Troveranno sempre e comunque problemi di inserimento, indipendentemente dalla loro nascita o etnia se non avranno coscienza della loro dignità di persone”.

E questo sarà uno dei compiti dei genitori: educarli al valore e al rispetto della persona.

(Miriam Ramello)